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Ti senti sopraffattə? Piccoli trucchi per grandi cambiamenti sul carico mentale

gen 25

9 minuti di lettura

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carico mentale attivita familiari

Ahhh, il carico mentale, quel fedele compagno di viaggio che nessuno di noi ha mai invitato. È quello che si accomoda sul divano appena sistemato, senza nemmeno togliersi le scarpe 🛋️, e ti sveglia alle 3 di notte per ricordarti che:

🌙 Non hai preparato la borsa per la palestra perchè la roba è ancora a lavare.

🌙 La recita scolastica richiede un costume da pinguino (che non hai 🐧).

🌙 È il compleanno dell’amico di tuə figliə domani, e no, non hai ancora comprato il regalo collettivo che dovresti fare insieme agli altri.


Abbiamo parlato di come il dover fare tutto ci fa sentire nell’articolo della scorsa settimana, se te lo sei perso, puoi recuperarlo cliccando 👉 [qui] .


Oggi torniamo a noi e affrontiamo questo carico mentale come si affronta un cassetto disordinato: con coraggio, un pizzico di ironia e, soprattutto, senza giudicarci.

Dicevamo che il carico mentale ci rovina la vita:

  • Zero tempo per noi.

  • Sempre di corsa🏃.

  • Cose dimenticate che ci fanno sentire inadeguatə.

  • Impegni a cui diciamo "sì", ma vorremmo dire un sonoro "no".

  • E quel disperato bisogno di piacere a tutti che ci svuota come una batteria al 2%🔋.


Esauriti solo a leggerlo, vero? È sfiancante, lo so. Ma c’è una buona notizia: oggi metteremo le basi per alleggerire questo peso. Non ti prometto miracoli (il costume da pinguino lo devi ancora cercare, mi spiace), ma qualche strategia pratica per ritagliarti un po’ di respiro, sì.


 

Ma prima, voglio farti una premessa. Anzi, due.


1️⃣ Non è una sfida con il mondo: anzi, non è proprio una sfida.

Non stiamo cercando di dimostrare qualcosa a qualcun altro. Non è un concorso a chi ha l’agenda più piena o la lista di cose da fare più lunga. Qui si parla di te, della tua serenità e di quanto puoi migliorare il tuo equilibrio senza sentirti in colpa.


2️⃣ Non sei un robot.

Non sei programmato per fare tutto, per essere ovunque e per soddisfare chiunque. È ora di accettare una verità difficile ma liberatoria: qualcosa resterà indietro.

Inoltre non è richiesto, né realistico, che tu prenda tutto quello che leggi qui e che, nel giro di una settimana, rivoluzioni completamente la tua vita. Questo non è un manuale magico né un percorso a ostacoli con una scadenza. Ogni cambiamento richiede tempo, piccoli passi e un po’ di pazienza con te stessə. L’importante non è fare tutto subito, ma iniziare da un punto, anche piccolo, e procedere un passo alla volta, rispettando i tuoi ritmi e le tue necessità.


 

Affrontare il Carico Mentale: Il Lato Emotivo

Ora la prima immagine che viene in mente quando parliamo di carico mentale è quella di una lista infinita di cose da fare che, guarda caso, cresce più velocemente di quanto tu riesca a spuntarla. Ma hai mai pensato che, oltre alle attività pratiche, c’è un lato emotivo che pesa?


Eh sì, il tuo carico mentale è un mix esplosivo di ansie, aspettative (spesso irrealistiche) e quella fastidiosa vocina interna che ti sussurra "non stai facendo abbastanza".


Ecco come iniziare a lavorarci sopra con un pizzico di leggerezza consapevole.


1️⃣Il Carico Mentale come Specchio della Tua Identità

Caro Genitore, ammettiamolo: a volte ti senti un po’ come un supereroə del quotidiano. Più fai, più ti sembra di valere. Ma è davvero così? Fermati un attimo e chiediti:

Se delegassi qualcosa o lasciassi andare, il mio valore come genitore cambierebbe? 

Spoiler: no. La verità è che non sei definitə dalle mille cose che fai in un giorno. Il tuo valore è nel modo in cui ti relazioni, non nella tua capacità di trasformarti in un manager di famiglia multitasking.


2️⃣ Smonta i Perché che Ti Appesantiscono

Dietro ogni attività del tuo carico mentale c’è un "perché", ma sei sicurə che sia il tuo? O stai seguendo un copione scritto da qualcun altro? Alcune cose le facciamo perché "si deve", altre per evitare il giudizio, altre ancora per rispettare standard che non ci appartengono più.

Prendi una cosa che fai ogni giorno e chiediti: Perché la faccio? È davvero necessaria? Se la risposta è "Perché si deve" o "Perché altrimenti cosa penseranno gli altri?", beh, forse è il momento di archiviarla. Le aspettative altrui non sono il tuo metro di misura. Il carico mentale si riduce quando smetti di correre per standard che non ti appartengono.

3️⃣ Sperimenta l’Arte del "Lasciare Andare"

Sai qual è il problema? Non sei solo sopraffattə dal carico mentale, ma anche dall’idea che devi avere tutto sotto controllo. Ma, Caro Genitore, il carico mentale non si riduce necessariamente eliminando responsabilità, ma imparando a tollerare l’incertezza.

Scegli alcuni momenti da non pianificare in ogni dettaglio e rispondi a una situazione dicendo: Vediamo come va. All’inizio potrebbe farti sentire un po’ a disagio (ciao ansia!), ma scoprirai che non tutto ha bisogno di essere perfetto o prevedibile.

4️⃣ Cambia il Focus: Dalle Preoccupazioni alle Piccole Gioie

Il cervello umano è naturalmente predisposto a identificare problemi e rischi (una modalità utile per sopravvivere, ma non sempre per vivere serenamente). Per alleggerire il carico, dobbiamo ribaltare il nostro focus per notare anche ciò che va bene.

Ogni sera, anziché rimuginare su tutto ciò che non hai fatto, chiediti: Quali emozioni positive ho provato oggi? La risata di tuə figliə, un momento di silenzio con un caffè caldo, un messaggio inaspettato. Piccole cose, ma insieme alleggeriscono il peso del resto.

5️⃣ Rompi gli Schemi che Non Ti Appartengono

Caro Genitore, molte delle cose che ti trascini come un bagaglio a mano pesantissimo arrivano dal passato. La tua idea di essere un genitore "perfetto" (o anche solo "bravə") non è tutta tua: l’hai ereditata da chi ti ha cresciutə o da una società che mette il successo personale sopra tutto.

Chiediti: Sto seguendo standard che sono davvero miei? Se la risposta è no, hai già fatto il primo passo per liberartene. Decidi tu cosa conta davvero.

Non ti preoccupare, non ti lascerò senza qualche spunto pratico da cui iniziare. 💡


 

Affrontare il Carico Mentale: Strumenti


1. Scrivi tutto (ma proprio tutto)

Non fidarti del tuo cervello. Non è progettato per essere una lista infinita di cose da fare, e anche se pensi di avere la memoria di un elefante, fidati: qualcosa te lo dimenticherai.

La soluzione? Scrivi tutto. E quando dico tutto, intendo TUTTO.


Fai delle prove: usa un’agenda, un’app, le note del telefono o, nei casi disperati, il retro di una bolletta. Non importa il mezzo, importa che sia scritto. Anche se ti sembra banale, scrivere ti toglie già un pensiero dalla testa.


E ora porta questo sistema a livello pro: integra delle sveglie e degli allarmi per ricordarti ciò che hai scritto. Usa un calendario condiviso con il/la partner, così tutte le informazioni saranno visibili a entrambi.


Noi, per esempio, abbiamo coinvolto Tobias (mio figlio) stampando un calendario in formato A3, appeso all’ingresso. Noi genitori scriviamo ognuno la propria parte, aggiornandola regolarmente. Risultato? Tutta la famiglia è coinvolta e sa i programmi di ciascunə. È un modo per ridurre il carico mentale e promuovere la cooperazione.

Ah, e se hai voglia di rendere il calendario più divertente, ti lascio qui un modello da stampare. Decoratelo con sticker, disegni e usate colori diversi per ciascun membro della famiglia. Fidati, anche il caos può essere bello se ben organizzato.



SCARICA QUI IL CALENDARIO E LE INDICAZIONI PER USARLO AL MEGLIO



2. Dividi per due… o tre… o dieci

Sei convintə che nessuno possa fare le cose come te? Probabilmente hai ragione. Ma qui il punto non è farle alla perfezione, è farle e basta. Smetti di tenere tutto sulle tue spalle. Chiedi aiuto. Coinvolgi partner, figli, nonni, amici e persino il vicino che ha sempre detto “se hai bisogno, chiedi pure”.


Inizia con piccole deleghe, così ti abitui all’idea (e anche chi ti aiuta si allena). Se, mentre deleghi, senti una vocina nella testa che dice: "Se devo chiedere aiuto, sono unə fallitə" o "Non riesco a fare nulla senza una mano", fermati subito.

Ribalta il pensiero: chiedere aiuto ti rende più liberə, non meno capace.

E sai qual è la parte migliore? Gli altri potrebbero persino divertirsi ad aiutarti, sentendosi utili, soddisfatti e, perché no, anche un po’ eroi. Delegare non è solo un dono per te, ma anche per chi ti circonda.



3. Semplifica (davvero)

Caro Genitore, diciamolo senza mezzi termini: non devi essere un/una chef stellato/a, né un/una supereroə del bucato. Hai davvero bisogno di preparare cene da ristorante ogni sera o di stirare ogni singolo calzino (seriamente, chi guarda i calzini stirati)? Probabilmente no. La perfezione è un’illusione, e abbassare l’asticella non significa “accontentarsi”, significa essere strategicə.


Chiediti: Quali attività mi stanno drenando energie inutilmente? Magari puoi pianificare pasti più semplici e veloci, come una cena con un bel piatto unico che piace a tuttə.

  • Dedica un’ora a rivedere la tua gestione domestica e individua una o due aree dove puoi tagliare o semplificare.

  • Prepara una lista di pasti facili e veloci da tenere come “piano B” per le settimane più caotiche.

  • Coinvolgi chiunque viva con te: anche i bambini possono mettere via i loro calzini (stirati o meno).



4. Elimina il superfluo

Abbiamo questa tendenza a dire “sì” a tutto, anche quando dentro di noi stiamo urlando un gigantesco “no”. Una volta ho letto “se non è un Sì che vuoi urlare, allora è no”.

Ora, senza arrivare agli estremi, la prossima volta che ti chiedono di essere il rappresentante di classe, di organizzare la festa di fine anno o di fare la torta per il compleanno del vicino, fermati e chiediti: "È una questione su cui voglio investire le mie energie?"


Se la risposta è no, allora lascia andare senza sensi di colpa. Dire “no” è un atto di gentilezza verso te stessə e, spoiler: il mondo andrà avanti lo stesso.


Per fare ordine nella tua vita, prova questo esercizio:

  1. Scrivi una lista di tutte le cose che fai attualmente, sia grandi che piccole.

  2. Guarda quella lista e scegli cinque attività da eliminare, non necessariamente le più grandi, ma quelle che rubano tempo e non ti danno nulla in cambio.

Esempio pratico:

  • Delegare un’attività domestica.

  • Dire no a un impegno sociale che ti pesa.

  • Smettere di rispondere immediatamente a ogni messaggio non urgente.


(Se però ti piace proprio fare le torte, continua pure! E se te ne avanza una, non esitare a portarmela. Grazie! 😊)



5. Crea routine - poche ma buone

Le routine sono i tuoi salvagente, Caro Genitore. Ogni volta che devi prendere una decisione o pensare a cosa fare dopo, consumi energie preziose. Una buona routine elimina questo problema. Ma attenzione, non deve essere una routine degna di Instagram, con colori pastello e candele profumate: deve semplicemente funzionare per te e per la tua famiglia, anche se questo vorrebbe dire solo 3 attività in croce una dopo l'altra.


Ecco come iniziare:

  • Crea una routine per la mattina che includa i passaggi essenziali: sveglia, colazione, preparativi per uscire.

  • Fai lo stesso per la sera, includendo momenti di relax, preparazione per il giorno dopo e, se possibile, un po’ di tempo per te.

  • Pensa anche a una routine settimanale per le attività ricorrenti: fare la spesa, pulire casa o dedicare tempo alla pianificazione.

Consiglio extra: Includi tutta la famiglia nella costruzione delle routine. I bambini possono imparare a preparare lo zaino la sera prima o a vestirsi in autonomia al mattino. Meno cose sulle tue spalle = meno stress.


E ricorda: se ci vuole un po’ di tempo per trovare il giusto ritmo, non scoraggiarti. Anche i migliori orologi svizzeri hanno bisogno di una messa a punto.


Noi ne abbiamo appena inaugurata una nuova per Tobi:

memo routine sera tobi
Routine di Tobi della sera

6. Dai priorità a te stessə (sì, proprio tu)

Sì, Caro Genitore, sto parlando con te. Se non ti prendi cura di te, chi lo farà? Se non stai bene tu, la tua famiglia lo sentirà, fidati.

Inizia con piccoli passi.


Cinque minuti al giorno sono già un buon punto di partenza. Non devi fare nulla di straordinario, basta che sia qualcosa che ti piace e ti ricarica. Un caffè in silenzio, una passeggiata intorno all’isolato, dieci minuti di lettura. Poi alza il tiro: 30 minuti ogni settimana, riservati per te. E almeno due ore al mese da dedicare a qualcosa che ti appassiona o ti rilassa davvero.


Come fare?

  1. Recupera l’esercizio della settimana scorsa puoi recuperarlo cliccando 👉 [qui] . Scrivi ciò che vuoi fare per te e perché è importante.

  2. Inserisci queste attività nel calendario e trattale come un appuntamento sacro: non spostarle per nulla al mondo. Se unə amicə, capə, suocero ti chiama in quel momento, la risposta è: “Sono impegnatə, ne parliamo dopo.”

  3. Rispetta quei momenti come faresti con un appuntamento importante.



Prima di salutarci...

Siamo arrivati alla fine, Caro Genitore, e come avrai capito, ridurre il carico mentale richiede di lavorare su due livelli: uno più emotivo e interiore, e uno più pragmatico e organizzativo. Serve tempo, pazienza e una buona dose di autoironia.


Vorrei che ti ricordassi sempre che lavorare su come gestiamo le nostre giornate, i nostri pensieri e le nostre emozioni richiede un vero e proprio allenamento. Significa anche confrontarsi con alcune credenze e idee che portiamo con noi da tutta una vita. Per questo, sii accogliente e gentile verso te stessə: è un percorso che può creare disagio, perché tocca zone sensibili e abitudini radicate.

Ma sappi che, se continuerai a fare auto-coaching e a esercitarti, passo dopo passo riuscirai a smantellare anche le situazioni più difficili e apparentemente insormontabili. E ricorda: ogni piccolo cambiamento che fai oggi è un regalo per te e per la tua famiglia domani.

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Se desideri evolvere come genitore, se desideri capire come delegare, quali sono i pensieri che ti impediscono di evolvere o come liberarti dal peso di tutte le faccende domestiche e familiari, possiamo farlo insieme attraverso il percorso Evolution Parents. Trovi tutto qui.




A presto.

Silvia.

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