top of page

Parliamo di sconfitta: come aiutare i bambini a gestire la frustrazione

feb 21

7 minuti di lettura

0

6

0


giocare sconfitta

“A volte si vince, a volte si impara.” – John C. Maxwell

Caro Genitore, diciamocelo: chi di noi non ha mai provato una fitta di ingiustizia quando ha perso a un gioco da tavolo contro un bambino di cinque anni che ha pescato la carta perfetta all’ultimo turno? Eppure, è un'esperienza che fa parte della vita e che può diventare un'opportunità di crescita preziosa.


Ci sono bambini che, alla fine di una partita persa, reagiscono con rabbia, lacrime o si rifiutano di giocare di nuovo. Ed è comprensibile: la sconfitta tocca corde profonde, mette alla prova l’autostima e la fiducia in se stesse, nelle proprie capacità e nel proprio senso di competenza.

Questa sensazione capita anche a noi adultə. La differenza è che noi abbiamo (più o meno) imparato a gestire quella frustrazione. E ora tocca a loro!


Ma come possiamo aiutare i bambini a gestire la delusione e la frustrazione quando perdono?



Un Modello Irraggiungibile


Viviamo in una società che esalta la vittoria e premia chi arriva primo. Questo significa che, fin da piccoli, i bambini possono percepire la sconfitta non solo come un momento difficile, ma come un riflesso del loro valore personale. Quando vedono un amicə esultare per la vittoria, possono sentire la loro autostima vacillare e chiedersi: “E io? Sono meno bravə? Meno importante?”.


Questo confronto può essere ancora più duro quando il gioco o la competizione avvengono in gruppo, magari davanti a coetanei o adulti di riferimento. Se l’ambiente attorno enfatizza troppo il successo, perdere diventa qualcosa da temere e da evitare a tutti i costi. Ecco perché è fondamentale insegnare ai bambini che il valore di una persona non dipende dal numero di vittorie, ma dall’impegno, dalla crescita personale e dalla capacità di divertirsi nel percorso, indipendentemente dal risultato.


👉 Cosa possiamo fare?

  • Valorizzare le differenze, spiegando che ognuno ha punti di forza diversi.

  • Valorizzare il loro impegno, non il risultato finale.

  • Mostrare con il nostro esempio che si può essere soddisfattə anche senza vincere.



Il Giudizio degli Altri nella Sconfitta


Per molti (bambini e adulti), il vero problema della sconfitta non è perdere in sé, ma quello che gli altri potrebbero pensare o dire. “E se mi prendono in giro perché ho perso?” “E se gli altri pensano che non sono abbastanza bravo?” Questi pensieri possono far sì che la sconfitta venga vissuta come un’umiliazione, portando il bambino o la bambina a evitare situazioni competitive per paura del giudizio.


Il problema si acuisce quando attorno ci sono adulti che, anche in modo inconsapevole, alimentano questa paura con frasi come: “Dai, non fare questa faccia! Non è un dramma!” oppure “Eh, ma guarda com’è bravə quell’altrə! Dovresti allenarti di più.” 

Anche piccoli commenti possono far passare il messaggio che la sconfitta sia un segno di debolezza e che per essere apprezzatə bisogna sempre vincere.


👉 Cosa possiamo fare?

  • Creare un ambiente in cui si possa perdere senza sentirsi svalutatə.

  • Mostrare come rispondere alle critiche con leggerezza e sicurezza.


 

Tutto facile a parole vero? Ma come possiamo fare ne pratico?


In questi momenti, la nostra presenza empatica può fare la differenza. Ecco alcune strategie per accompagnarli nell'apprendere a perdere... senza perdere la serenità.



1️⃣🎲 Giocare insieme senza paura della crisi


Quando sappiamo che nostro figlio o nostra figlia fa fatica ad accettare la sconfitta, potremmo essere tentatə di evitare giochi competitivi per prevenire crisi e malumori. Ma il gioco è proprio il contesto ideale per allenare la capacità di gestire la delusione. Se ci tiriamo indietro, rischiamo di privarli di un'importante palestra emotiva.

Giocando insieme, possiamo aiutarli a vivere l'esperienza della perdita con il nostro supporto, insegnando loro che la frustrazione non è un nemico da evitare, ma un'emozione naturale che possiamo attraversare insieme.


👉 Come fare in pratica?

  • Manteniamo la calma quando arriva la crisi, respirando insieme a loro.

  • Non minimizziamo le emozioni con frasi come "Non è importante vincere!", ma accogliamole dicendo: "Capisco che sei delusə, ci tenevi tanto a vincere."



2️⃣🧩 Offrire opportunità di vittoria (ma senza prevenire la sconfitta)


Ogni tanto, possiamo decidere di fare una mossa più semplice o lasciar loro un piccolo vantaggio, così da far sperimentare anche la gioia della vittoria. Vincere, infatti, rafforza la motivazione e l'autostima. Attenzione, però: il nostro obiettivo non deve essere quello di proteggerli sempre dalla sconfitta.

Perché? Perché imparare a perdere significa anche imparare a tollerare la frustrazione, a trovare soluzioni e a sviluppare resilienza.


👉 Come fare in pratica?

  • Bilanciamo vittorie e sconfitte, senza trasformare il gioco in una "zona protetta".

  • Mostriamo loro che vincere è bello, ma anche perdere può insegnarci qualcosa.



3️⃣🗣️ Dare parole alle emozioni con la verbalizzazione


Per i bambini, dare un nome a ciò che provano è un passaggio fondamentale perché le emozioni, soprattutto quelle intense e spiacevoli, possono essere travolgenti e difficili da comprendere. Quando un bambino perde e reagisce con rabbia, frustrazione o pianto, spesso non sa esattamente cosa sta succedendo dentro di sé. È come trovarsi in mezzo a una tempesta senza sapere da dove venga il vento o perché piova così forte.

Noi adultə, invece, abbiamo l’esperienza e le parole per riconoscere e descrivere quelle emozioni. Ecco perché la verbalizzazione (sempre lei, lo so) è uno strumento potente: aiuta i bambini a dare un significato a ciò che sentono, trasformando qualcosa di caotico in qualcosa di comprensibile.


👉 Come possiamo aiutarli?

  • Osserviamo e descriviamo ciò che vediamo:

    “Vedo che sei molto arrabbiatə. Sembra che questa partita persa ti abbia fatto sentire davvero frustratə”.

  • Facciamo loro delle domande aperte aiutandoli a distinguere le emozioni, perché spesso si mescolano tra loro:

    “Cosa stai sentendo in questo momento? Ti sembra più rabbia o tristezza?” 

  • Normalizziamo quello che provano, facendo loro capire che è normale sentirsi così:

    “A tutti capita di sentirsi delusə dopo una sconfitta. È un’emozione che passa e che possiamo affrontare insieme.”

  • Usiamo metafore e immagini per aiutarli a identificare ciò che provano, come una bussola che indica dove si trova l’emozione nel corpo o come onde che vanno e vengono:

    "Senti il cuore che batte forte? Sembra proprio rabbia”

    “Ora ti senti molto arrabbiatə, ma tra un po’ sarà più facile stare meglio”


Le parole danno forma al caos emotivo e insegnano a gestire ciò che provano.



4️⃣🌱 Condividere le nostre storie di sconfitta


I bambini sono affascinati dalle storie di mamma e papà, soprattutto se raccontiamo episodi in cui anche noi abbiamo vissuto la fatica di perdere. Per loro, vedere gli adulti come esseri perfetti, invincibili e sempre capaci può creare una distanza emotiva: se mamma e papà non sbagliano mai, allora significa che il problema sono io quando non riesco? Per questo, condividere le nostre esperienze di sconfitta li aiuta a sentirsi compresi e meno soli nelle loro difficoltà.


(Questo è il mio strumento preferito, che se mi schiacci Play, spostati proprio che non smetto più)


Le storie hanno un potere straordinario perché non solo insegnano, ma creano connessione. Quando raccontiamo il bambino o la bambina si immedesima, vede che anche noi abbiamo affrontato emozioni simili e che le abbiamo superate e vedranno che la sconfitta non è qualcosa da temere o da nascondere, bensì un’esperienza comune che può essere affrontata.


👉 Come rendere queste storie ancora più efficaci?

  • Descrivi bene le emozioni provate, in modo che possano riconoscersi in esse (“Ero così delusə che volevo nascondermi!”).

  • Far vedere il lato positivo della sconfitta, mostrando come ci ha aiutato a crescere o a imparare qualcosa.

  • Includere dettagli divertenti, perché una risata aiuta a ridimensionare la paura della perdita.

  • Spieghiamo loro come abbiamo fatto per sentirci meglio.


Queste narrazioni trasmettono un messaggio importante: "Anche noi ci siamo passatə e abbiamo imparato ad affrontarlo."



5️⃣🎯 Stimolare la riflessione con le domande giuste


Dopo la crisi, quando la tempesta emotiva è passata e il bambino o la bambina ha avuto il tempo di calmarsi, possiamo accompagnarlə a riflettere su ciò che è successo e su come migliorare. Questo è un momento prezioso, perché quando le emozioni si sono placate, la mente è più ricettiva e disponibile ad ascoltare, elaborare e apprendere.

Nessuno ama ricevere “lezioni” nel pieno di una tempesta emotiva, nemmeno noi adultə.

In questo momento di quiete, possiamo aiutarlo o aiutarla a guardare l’esperienza da un’altra prospettiva, ponendo domande aperte che stimolino la consapevolezza, senza giudizio o pressione.


👉 Potremmo chiedere:

  • “Cosa ti ha fatto arrabbiare di più?”

  • “Come ti sei sentitə quando hai perso? Ti è successo anche in altre occasioni?”

  • “Cosa potresti fare la prossima volta per sentirti meglio anche se non vinci?”

  • “Ti sei accortə che dopo un po’ la rabbia è passata?”


Queste domande servono a far emergere il pensiero critico e la capacità di autoregolazione, due abilità fondamentali per la crescita emotiva. Dobbiamo aspettarci anche che non abbiano alcuna intenzione di condividere con noi le loro risposte, non demoralizziamoci e ricordimoci di farli sempre sentire capiti e accolti.


 


🎶 Perdere fa parte del gioco... e della vita


La sconfitta è una compagna di viaggio inevitabile nella vita. Se oggi aiutiamo i nostri bambinə ad attraversare la delusione con empatia e strumenti concreti, domani sapranno affrontare le difficoltà con maggiore sicurezza.


👉 Come fare in pratica?

  • Mostriamo loro come gestiamo le sconfitte nella nostra quotidianità

  • Quando perdiamo, diciamo ad alta voce: "Uffa, ci tenevo a vincere, ma mi sono divertitə lo stesso!"

  • Mostriamo gioia e rispetto per chi vince, così da insegnare anche a loro la gioia di riconoscere il merito altrui.

  • Comunichiamo cosa l'altro ha fatto bene "Mi è piaciuta la mossa che hai fatto prima"


Dare spazio a questa riflessione aiuta i bambini a non vivere la sconfitta come una minaccia o un’umiliazione, ma come parte naturale del percorso di apprendimento. Con il tempo, questo li renderà più resilienti e capaci di affrontare le difficoltà con uno sguardo più costruttivo e sereno.


E, chissà, magari la prossima volta che perderanno, sentiranno che va bene così, perché avranno scoperto che ciò che conta davvero non è vincere o perdere contro gli altri, ma continuare a sfidare se stessi.🌀


 

Prima di salutarci...


🌱 Siamo arrivati alla fine, Caro Genitore. Come avrai capito, non possiamo né dobbiamo proteggere i nostri figli da ogni sconfitta, perché così facendo li priveremmo della possibilità di imparare ad affrontare le difficoltà. Ciò che possiamo fare è essere al loro fianco in quei momenti, offrendo loro gli strumenti di cui avranno bisogno per crescere più forti e consapevoli.


Se desideri evolvere come genitore, se desideri trovare i tuoi strumenti e le tue risorse per attraversare anche questi momenti di crisi, possiamo farlo insieme attraverso il percorso Evolution Parents. Trovi tutto qui.

.

.

.

A presto.

Silvia.


 

Vieni a scoprire il nuovo servizio "3600"

3600

Per celebrare l’avvio di questo nuovo servizio, chiunque prenoti una consulenza nel mese di febbraio avrà diritto a riceverla GRATUITAMENTE






feb 21

7 minuti di lettura

0

6

0

Commenti

Share Your ThoughtsBe the first to write a comment.
bottom of page